ULTIMI ACCADIMENTI

Mercoledì 3 febbraio: un corteo partito dalla mensa attraversa le facoltà  di Statale e Politecnico, passando anche dalla Casa dello Studente e in viale Romagna, concludendosi al Rettorato del Politecnico dove studenti e lavoratori hanno impedito al direttore amministrativo di lasciare il Politecnico senza ricevere delle spiegazioni in merito alla chiusura della mensa (smentiamo il corriere che parla di sequestro (sic!) del direttore amministrativo ). Qui il volantino distribuito (molto completo). 

Giovedì 4 febbraio: audizione in Regione dell’assessore Rossoni presso la VII commissione, presenti alcuni esponenti del comitato. Rossoni dichiara che il problema è di competenza dei singoli atenei e che è stato trovato un accordo anche con le parti sociali (e noi chi saremmo?), in sostanza se ne lava le mani. Forse dimentica che la Regione è l’Ente preposto a garantire il diritto allo studio e gestisce e indirizza un cospicuo fondo (a cui attingono gli stessi atenei) al quale contribuiscono tutti gli studenti tramite una tassa regionale di 100 euro (ad esempio per Unimi 100 euro della prima rata vanno direttamente in questo fondo). Sempre giovedì alcuni funzionari di Digos e Carabinieri si presentano alla mensa sperando di trovare il comitato (ma la riunione era saltata per l’incontro in Regione), si accontentano quindi di fare domande e prelevare locandine e volantini. E’ questa la risposta alla giornata conflittuale di mercoledì in cui abbiamo dimostrato che le "parti sociali" non hanno accettato alcuna soluzione che preveda la chiusura della mensa. 

Le nostre richieste alla Regione erano contenute nella lettera del 25 gennaio:

l        che la Regione Lombardia, rappresentata in questo ambito dall’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, riconosca il valore e l’importanza del servizio offerto dalla mensa di Via Golgi, 20 in quanto unica struttura in grado di garantire un servizio mensa di qualità e comune a tutta Città Studi , e si impegni a far revocare la delibera del Politecnico di chiusura della mensa stessa al fine di aprire un tavolo di trattative che coinvolga (a) tutti  i soggetti istituzionali coinvolti nella vicenda (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano, CIDiS, Regione Lombardia) (b) una rappresentanza mista lavoratori-studenti del Comitato “Giù le Mani dalla Mensa”

l        che tale tavolo di trattative, di cui la Regione Lombardia deve farsi garante date le proprie prerogative di tutela del diritto allo studio universitario, abbia lo scopo di: mantenere il servizio mensa di Via Golgi, 20, e quindi revocare del tutto la sua chiusura ; rilanciare con opere di manutenzione ordinaria e straordinaria lo stabile e quindi il servizio offerto (in particolare, riattivare la sala “ristorante” e le due linee riservate al personale da tempo inutilizzate e riaprire le sale consultazione e studio anche loro da tempo  chiuse e abbandonate); trovare una soluzione congiunta tra tutte le parti in causa che porti ad una condivisione dei diritti e degli oneri della mensa del Politecnico di Via Golgi 20 e che si faccia portavoce della necessità di questa nella realtà di Città Studi .

Non ci fermiamo qua. Prossimi appuntamenti:

*Giovedì 11 febbraio h 15: riunione del comitato in mensa.

*Venerdì 12 febbraio: nuovo incontro coi vertici del Politecnico, ottenuto mercoledì 3.

Segnalazioni

*Articolo per Uninversi sulla mensa: leggilo qui .

*Un’altra idea di ristorazione, più rispettosa dell’ambiente: mensa a km 0 al Politecnico di Torino. Prendiamo nota…

*Incredibile ma vero, in tutto ciò in seguito a un cambio di gestione sono aumentati anche i prezzi della mensa CIDIS (ex – Isu) di via Clericetti, vale a dire la mensa della Statale! Anche l‘acqua (cioè, la tangente per avere un bicchiere) è aumentata del 10 %!

 

—————————————-volantino distribuito il 3 febbraio—————————————-

Vogliono prenderci per fame? Mensa in Sciopero!

 ·     Chiudere la mensa significa non garantire più 1500 pasti al giorno a prezzi accessibili e in un luogo accogliente

·     La mensa ha un effetto di calmiere sui prezzi degli altri esercizi della zona, chiuderla significa dare il via libera alla speculazione sulle tasche degli studenti

·     Il Politecnico pensa di poter sostituire il servizio mensa indicando 15 bar privati della zona, in cui i borsisti possono spendere il loro buono pasto attraverso un tesserino magnetico… ma tutti gli altri?!

·     Anche i borsisti, unici destinatari del diritto allo studio secondo il Politecnico, sono in insoddisfatti delle nuove misure sostitutive alla mensa perchè il tesserino elettronico ha un minore potere d’acquisto

·     L’unica mensa che rimarrebbe a CittàStudi sarebbe quella di via Clericetti, che però ha solo 100 posti perchè pensata in modo complementare a quella di via Golgi

·     Circa il 50% dell’utenza della mesa di via Golgi sono studenti e personale della Statale, che però non contribuisce alle spese di gestione

·     La Regione, ente tutore del diritto allo studio, non è ancora intervenuta nella questione nonostante sia di sua competenza. Ma in compenso in una settimana ha finanziato con 4 mln di euro la costruzione di una scuola privata della compagnia delle opere nella città natale dell’assessore all’istruzione…

·     Ogni studente versa ogni anno 100 euro alla Regione proprio per il diritto allo studio, che vengono poi ridistribuiti agli atenei… dove finiscono questi soldi?

·     La motivazione ufficiale del Politecnico per la chiusura della mensa è la realizzazione di 4 AULE per permettere una turnazione di classi per raffrescare le aule della Nave (edificio di via Bonardi). Quindi si chiude un servizio di tale portata per una verniciata… ci sembra una presa in giro! Ma cosa c’è sotto?

La mensa ci riguarda tutti! Al di là della questione specifica e materiale della mensa di via Golgi

Difenderla significa battersi per bloccare la privatizzazione dei servizi pubblici

 

Il Politecnico avrebbe voluto concludere l’esperienza della mensa universitaria di via Golgi con il 2009, ma non ci è riuscito per la forte opposizione di lavoratori e studenti: la mensa è un servizio fondamentale che garantisce ogni giorno un pasto caldo e a prezzi accessibili per più di 1500 studenti e lavoratori di Statale e Politecnico.

La mensa rappresenta quindi una parte insostituibile del diritto allo studio ed è spazio di incontro, socialità e confronto culturale fra studenti di diverse facoltà ed atenei. Senza dimenticare che occupa 40 lavoratori ai quali viene prospettata la mobilità a zero ore, anticamera del licenziamento.

Il rinvio al 31 Luglio 2010 della chiusura – ottenuto dal “Comitato Giù le Mani dalla Mensa”- non può essere considerato un traguardo perché sposta il problema di sei mesi senza risolverlo. L’ unica soluzione accettabile è la revoca totale della delibera di chiusura. La chiusura della mensa lederebbe il diritto allo studio di tutti, studenti borsisti e non, docenti, personale tecnico amministrativo e lavoratori di città studi. Secondo le delibere del Politecnico,  infatti, tutta l’utenza della mensa sarebbe tranquillamente assorbita da “ben” 15 esercizi convenzionati, con conseguenze negative sia per il servizio che per i costi allo studente. L’ effetto immediato sarebbe infatti la lievitazione dei prezzi nei bar che non devono più competere con quelli di una mensa universitaria. Gli stessi studenti borsisti sono infatti insoddisfatti del nuovo sistema di tessere elettroniche in quanto non garantisce loro la stessa qualità al prezzo garantito dalla mensa.

Ci chiediamo a questo punto quali siano le vere mire del Politecnico. La chiusura è stata motivata dall’ateneo con la necessità di qualche aula per completare i lavori di manutenzione e miglioramento dei suoi stabili,motivazione tanto futile quanto chiaramente strumentale ad altri scopi speculativi. Neanche la mera motivazione economica sussiste dopo la delibera del CdA della statale che si impegna a condividere gli oneri di gestione dello stabile e del servizio.

Chiediamo quindi la revoca totale della decisione del Politecnico, affinchè si possa svolgere una tavolo di trattativa reale e non partendo dal presupposto di un destino già segnato. Politecnico, Statale e Regione devono assumersi le loro responsabilità nella tutela del diritto allo studio, quindi nel mantenimento della mensa di via Golgi che è l’unica struttura in grado di assicurare il servizio di ristorazione.

In particolare la Regione ha il dovere di trovare una soluzione per garantire la continuità del servizio mensa in via Golgi in quanto ente preposto al diritto allo studio universitario. Ogni anno infatti ciascuno studente paga 100 euro di tasse regionali per il diritto allo studio. Necessità che si fa sempre più palese dopo che l’assessore regionale alla Formazione, Lavoro e Istruzione, Rossoni, ha impiegato ben 4 milioni di euro per la costruzione di un complesso scolastico privato di proprietà della compagnia delle opere (CL) a Crema.

La mensa è bene comune dell’intera comunità di CittàStudi

ognuno di noi ha il dovere di difenderla!