IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

 

Dopo la lettera scritta dal Comitato "Giù le Mani dalla Mensa" in data 17/11/09 il Politecnico di Milano ha prorogato la chiusura della mensa di sette mesi. Noi però non ci siamo fermati e, dopo l’occupazione del rettorato avvenuta il giorno stesso della delibera, abbiamo occupato la mensa il 10/12/2009. Ma neanche questo è bastato a smuovere le "calme acque" del Politecnico! Così ieri, 15/12/09, richieste alla mano siamo stati ricevuti dal CdA della Statale, che, grazie alle pressioni della Facoltà di Scienze MFN stessa, di città studi, dei suoi studenti e dei lavoratori della mensa, ha approvato una mozione nella quale dà "mandato al Rettore perché, in collaborazione con il presidente del CIDiS, ciascuno per quanto di propria competenza, prosegua le trattative e la collaborazione con il Politecnico di Milano", chiedendo quindi un tavolo di confronto fra gli Enti interessati al fine di garantire il servizio mensa ai propri lavoratori e studenti, appellandosi anche al diritto di studio.

Forti di questa nuova posizione della Statale abbiamo interrotto il CdA del Politecnico per informare i suoi membri degli sviluppi e pretendendo una presa di posizione chiara da parte del Politecnico. Abbiamo ribadito che questo ha il dovere di impegnarsi a instaurare il tavolo di trattativa, interpellando oltre agli attori istituzionali una delegazione del comitato studenti-lavoratori nato in difesa della mensa.
Benché il tenore delle risposte avute dal Rettore siano state vaghe come d’abitudine, questa volta abbiamo ricevuto una debole apertura al
dialogo con l’ Università degli Studi di Milano purché questa sia in grado di garantire quattro aule al Politecnico. Difatti ci è stato comunicato, proprio ieri in CdA, che la causa prima della chiusura della Mensa di via Golgi 20 è la necessità del Politecnico di qualche aula per completare i lavori di manutenzione e miglioramento dei suoi stabili,motivazione tanto futile quanto chiaramente strumentale ad altre mire.

Il Comitato non si ferma qui è continuerà a chiedere al Politecnico come alla Statale:

    *La revoca della chiusura della mensa di Via Golgi e di riconoscerne il valore anche sociale.

    *L’apertura di un tavolo di trattativa Politecnico, Statale, CIDiS,  Regione al fine di garantire un servizio mensa di qualità e comune
      a tutta città studi.

    *Di includere in questa trattativa una rappresenta mista lavoratori-studenti del "Giù le Mani dalla Mensa"

Inoltre chiunque di voi sia a conoscenza o trovi delle aule libere in città studi è quindi pregato di comunicarlo con urgenza direttamente ai CdA di Politecnico e Statale o su http://giulemanidallamensa.noblogs.org . Qui troverete anche il materiale informativo e tutti i nuovi sviluppi della lotta del comitato.

Contatti: retazione@libero.it . Il comitato si riunisce tutti i giovedì alle h 15 in mensa, via Golgi 20.

Materiali: lettera del Comitato giù le mani dalla mensa al cda della Statale , lettera al cda del Politecnico , mozione approvata dal cda della Statale , mozione approvata dalla facoltà di Scienze MMFFN. Video dell’intervento al CdA della Statale:


http://www.youtube.com/watch?v=r-20I_plDE0
 

AGGIORNAMENTO

Mercoledì 16 dicembre una delegazione dei sindacati di base e del comitato "giù le mani dalla mensa" è stata ricevuta in Regione da esponenti di tutti i gruppi consiliari (maggioranza e opposizione), all’interno di una mobilitazione più generale. E’ stata sollevata anche la questione della mensa di via Golgi e distribuita una lettera del Comitato e la delibera della Statale. Tutti i consiglieri presenti hanno assicurato che a gennaio partiranno gli incontri con l’assessore regionale al Lavoro e alla Pubblica Istruzione (Rossoni) per affrontare la questione.

10 DICEMBRE: OCCUPATA LA MENSA DI VIA GOLGI

Occupata questo pomeriggio la mensa universitaria di via Golgi 20 in città studi dal comitato giù le mani dalla mensa e altri studenti, per richiamare l’attenzione sul problema della chiusura di questo servizio essenziale per la zona, decisa unilateralmente dal politecnico.
Si stanno svolgendo le iniziative previste, i gruppi di lavoro di studenti di vari collettivi universitari su diritto allo studio e processo di Bologna. Vogliamo dimostrare come sia possibile utilizzare gli spazi della mensa per momenti di confronto, socialità, autoformazione.
Alle 20 è prevista la cena, alle 21 assemblea pubblica sui beni comuni, con interventi del comitato acqua, del comitato noexpo e degli studenti.
dalle 23 dj-set.

Domattina appuntamento alle 8:30 alla mensa in occasione dello sciopero dell’università, ci muoveremo insieme per raggiungere il corteo studentesco di cairoli.

http://cittastudi.noblogs.org
http://giulemanidallamensa.noblogs.org

 

 MATERIALI PRODOTTI O UTILIZZATI NEI GRUPPI DI LAVORO

Gruppo sul diritto allo studio: gruppo sul diritto allo studio.doc , UNI_PUBBLICA_X_TUTTI[1].doc (by riscossa_studentesca), altri materiali dal collettivo città studi .

Gruppo sul Processo di Bologna: volantone_processo di bologna.doc e ISM.doc (international students movement) by riscossa_studentesca.

Assemblea sui beni comuni: locandina con testo , Comitati per l’Acqua , Comitato NoExpo .

GIOVEDI’ 10 DICEMBRE GIORNATA APERTA IN MENSA

Qui la locandina e il flyer . 

Testo verso l’assemblea sui beni comuni:

ACQUA, TERRITORI, DIRITTO ALLO STUDIO:

DIFENDIAMO I BENI COMUNI 

Cos’è un bene comune? È innanzitutto qualcosa che motiva l’idea stessa di società, un vantaggio per tutti e di cui tutti si devono prendere carico. Sono beni comuni l’istruzione, l’acqua, la sanità, i trasporti, i territori, gli spazi di socialità e di partecipazione democratica popolare e diretta, …

Sono risorse della collettività, delle quali la collettività deve avere il controllo. Parliamo di collettività in senso lato e non per forza di Stato, consci però che nell’attuale sistema politico i privati agiscono secondo il proprio personale interesse ed evadono qualunque controllo della collettività sul proprio operato. 

Se il sentimento collettivo passa attraverso la coscienza di quali sono i beni comuni, i continui attacchi alla gestione pubblica di questi beni (a  vantaggio della speculazione dei privati) è il sintomo di un problema ben più grave: sotto attacco è il senso del comune, sostituito dal mito del profitto, dell’efficienza, della competitività. All’individuo attivo nella società, responsabile della propria vita, stanno sostituendo l’individuo isolato, insicuro, protetto e controllato a vista da un ordine pubblico sempre più invadente, allontanato dagli ambiti decisionali, spaventato all’idea che la società sia qualcosa da determinare anziché qualcosa da cui dipendere.  

Sottrarre alla collettività il controllo dei beni comuni è il primo passo per  sottrarle il proprio potere decisionale, privandola della coscienza di avere diritto a questo potere. È parte di una svolta autoritaria, a vantaggio  dei soliti pochi. Significa impedire al cittadino di vivere con coscienza il proprio ruolo, spogliare la parola “democrazia” della sua natura di evento popolare, partecipato e  diretto, per sostituirla con la delega passiva e assoluta al governante di turno.

Sta succedendo all’istruzione, nelle scuole e nelle università, sempre più autoritaria e meno critica. Sta succedendo ai territori (Val di Susa – TAV, Vicenza – Aeroporto Dal Molin, zona dell’Expo, etc), dove i mutamenti necessari al “progresso” vengono attuati ignorando l’opinione dei cittadini (fintantoché questi non insorgono).

Sta succedendo coi servizi locali, per i quali è stato da poco stabilito un tetto del 30% alla partecipazione pubblica.

Succede in numerosi “piccoli” casi, come quello della mensa universitaria di via Golgi: un servizio usufruito ogni giorno da migliaia di persone – studenti e lavoratori – in piena città studi, un luogo (economico) di socialità e un bene comune che il Politecnico vorrebbe sostituire con la ristorazione privata della zona, senza avere interpellato nessuno, senza nessuna preoccupazione per la sorte dei lavoratori di questo posto. 

E poi l’acqua. Le prime civiltà si sono formate proprio dal comune utilizzo di questa risorsa, ancora oggi per il controllo delle risorse idriche si scatenano guerre, è considerata una ricchezza al punto da essere chiamata oro blu. Il governo italiano ha deciso di privatizzarla, essendo questa inserita nelle norme sui servizi pubblici locali.Intorno all’acqua da anni si costruiscono reti e lotte, vogliamo approfondire questa tematica perché riconosciamo l’importanza di questa risorsa come bene comune.

Per questo invitiamo gli studenti e la cittadinanza a partecipare ad una 

ASSEMBLEA PUBBLICA CITTADINA

giovedì 10 dicembre h 21

alla MENSA UNIVERSITARIA di via Golgi 20 

L’acqua, bene comune fondamentale: problematiche globali, tentativi di privatizzazione e lotte per la sua difesa. A cura del Comitato Milanese per l’Acqua. 

A seguire interventi di:

 Comitato “giù le mani dalla mensa”

 Comitato No Expo, il territorio come bene comune.

 Studenti delle università in lotta: diritto allo studio, ricerca, arte e cultura come beni comuni.  

Collettivo Cittastudi

Comitato Giù le mani dalla Mensa

Locandina dell’assemblea in formato pdf: BENI_COMUNI.pdf .

OCCUPATO IL RETTORATO DEL POLITECNICO

Immediata azione di risposta del presidio di studenti e lavoratori all’esito del CdA del politecnico, che rimanda a luglio la chiusura della mensa universitaria di via Golgi 20 senza impegnarsi in alcun modo a trovare una soluzione per evitarla. Dopo l’occupazione del rettorato del Politecnico (durata dalle 18:30 alle 21:30 circa), la mobilitazione non si ferma.

Prossima riunione del comitato di lotta "giù le mani dalla mensa" (studenti e lavoratori): giovedì 26/11, h 15, in mensa.

Riportiamo sotto il comunicato sulla giornata di oggi, qui in formato pdf. Galleria fotografica invece qui.

 

 

 

 

LA TERZA UNIVERSITA’ PIU’ “VIRTUOSA” D’ITALIA CHIUDE LA MENSA:

PER FAR QUADRARE I BILANCI SI TAGLIA IL DIRITTO ALLO STUDIO

STUDENTI E LAVORATORI OCCUPANO IL RETTORATO DEL POLITECNICO

 

Si è tenuto oggi fuori dal CdA del Politecnico il presidio degli studenti di Città studi (dell’università Statale e del Politecnico), dei lavoratori della mensa universitaria di via Golgi e dei sindacati RdB e Sdl contro la chiusura della mensa stessa.

La chiusura è stata decisa unilateralmente dal politecnico (che possiede la mensa) e mai comunicata pubblicamente.

Una delegazione del presidio è entrata in CdA ed ha letto una lettera, in cui si rivendica il valore sociale della mensa, in termini di diritto allo studio e come occasione di socialità. Parallelamente si è posto il problema degli attuali 40 lavoratori della mensa, per i quali la chiusura significherebbe la perdita di ogni certezza sul proprio futuro lavorativo.

 

Queste le nostre richieste e, di seguito, le loro risposte:

·                    La revoca totale della chiusura della mensa. Non è stata accolta ed è stata stabilita la proroga della chiusura al 31 Luglio, anziché al 31 Dicembre come precedentemente stabilito nel CdA del 29 Settembre. Dato lo sviluppo delle mobilitazioni del Comitato Giù le mani dalla mensa hanno dovuto prendere questo provvedimento per non dover affrontare la chiusura nel pieno dell’anno accademico ma durante l’estate quando l’attenzione è sicuramente più bassa. Questo non è accettabile perchè la chiusura definitiva è soltanto posticipata.

·                    Il Politecnico riconosca il valore e l’importanza del servizio. Questo non è stato dichiarato dal Politecnico che ha anzi provveduto a sminuirne il valore. Il cambiamento definito come “decisamente migliorativo del servizio offerto agli studenti, al personale amministrativo e ai docenti” consiste nel potenziamento di un bar e 100 posti in più alla mensa della Casa dello studente, oltretutto senza definirne alcuna tempistica e modalità, e sbandierando “ben 50 bar convenzionati” di cui solo 15 presenti in zona città studi. Questo non permette né di sostituire i 624 posti della mensa attuale, né di rimpiazzare lo spazio di socialità che ora rappresenta. I numeri su cui si basa questa decisione sono unicamente quelli riferiti a chi, del Politecnico, beneficia della borsa di studio che viene in ogni caso danneggiato.

·                    Il CdA coivolga tutti gli altri membri interessati: Regione e Università degli Studi di Milano. La richiesta è stata completamente trascurata: “il CdA confida che l’Uni Mi voglia attuare un piano di ristrutturazione del servizio di ristorazione del Polo di Città studi.” Non effettuando nessun intervento reale di coinvolgimento di questi enti il Politecnico di fatto se ne lava le mani delegando le responsabilità alla Statale rigurado le altre possibili soluzioni e chiamandosi fuori dalla causa. In questo modo negano la possibilità di costruire un progetto alternativo per una mensa “Inter-facoltà”. Non solo quindi negano il servizio agli studenti e lavoratori del Politecnico ma dimostrano anche il totale disinteresse per l’utenza che in questo anno accede allo stabile di loro proprietà.

 

Il documento uscito dal CdA disattende completamente le richieste avanzate dal comitato “giù le mani dalla mensa” e non prevede iniziative concrete al di fuori di una proroga di sette mesi della chiusura (ora prevista per il 31 luglio). Dichiara inoltre il falso poiché afferma che la proproga della chiusura è stata chiesta dal comitato.

Di fronte a un tale risultato, il presidio ha deciso di occupare immediatamente l’aula magna del politecnico in cui si era svolto il CdA. Si è svolta un’assemblea del comitato di lotta insieme ai sindacati che rappresentano i lavoratori, al termine della quale si ribadisce che:

la mensa di via Golgi significa diritto allo studio, diritto al lavoro e per questo non deve chiudere.

Di fronte a questa risposta del Politecnico il comitato ha deciso, in assemblea occupata, di continuare ad oltranza le proteste e le mobilitazioni.

 

Comitato Giù le mani dalla mensa

dall’assemblea nel rettorato occupato